martedì, gennaio 09, 2007

Il problema di cui ci occuperemo oggi è in realtà uno degli argomenti posti alla nostra attenzione sin dall'inizio del nostro operato. Una equipe specializzata del nostro team si è occupata della questione, e in tre anni di lavoro è arrivata alle conclusioni che riporteremo di seguito.

Vi avvicinate al tavolo dove siede il vostro obiettivo, calciate forte una gamba della sua sedia sperando che si spezzi, ma in ogni caso la sua attenzione è vostra. Qui però accade qualcosa di inaspettato. Le sue parole non sono quelle che milioni di volte avete sentito rivolgervi da una ragazza, e che testimoniano l'istintivo acume psicologico femminile. Piuttosto vi trovate davanti il loro corrispettivo in un'altro idioma: "You've got serious problems".

Come relazionarsi ad una ragazza straniera.
La prima reazione alla scoperta è determinante. E la scelta migliore, come per qualsiasi situazione inaspettata, è farsi prendere dal panico più accecante. Il nostro specialista in reazioni di panico, Bernard Implosion (nella foto durante la sua famosa dimostrazione del '78 su "Come comportarsi durante un incendio quando tutto quello che avete è una bottiglia di materiale infiammabile"), nel suo dvd "Reazioni effettivamente esagerate di fronte ad una persona che dice di portare 41 di piede" dice: "Quello che tutti dovrebbero imparare sul panico è che ha molto in comune con i pallonc" e poi un camion sfonda la parete dello studio dove stava registrando troncando a metà lui e questo ardito parallelo. Tornando alla situazione in cui vi avevamo lasciati, vi trovate insomma davanti ad una ragazza che parla in una lingua diversa dalla vostra. Questi sono i passi che, se seguiti alla lettera, vi faranno valicare senza passaporto le frontiere del suo cuore straniero.
  • Per dimostrate di aver subito colto la difficoltà di comunicazione tirate fuori la lingua e , con gli occhi sgranati per mantenere viva la sua attenzione, carezzatela forsennatamente con due dita. L'operazione deve essere eseguita senza mai proferir parola, ma reclamando la sua attenzione con mugugni lamentosi. Quando la lingua inevitabilmente si seccherà, intingetela con un grande gesto di solidarietà internazionale nel drink della ragazza (se non sta bevendo nulla aumentate l'intensità dei lamenti finchè non capisce). Ripetete due o tre volte l'operazione da capo.
  • Cercate a quel punto di creare un ponte comunicativo tra voi e il vostro obiettivo. Qui i passerotti più ingenui si porranno il problema riguardo la conoscenza dela lingua in questione. Non c'è niente di più sbagliato. O forse sì, ma adesso comunque non mi viene in mente. Tre sono gli strumenti che avete in mano a questo punto: gesti, rumori e stereotipi.
  • Gesti: Il grande dizionario dei gesti (che potete comprare online all'indirizzo www.potetecomprarloquivolendosennòcomedicevamianonnav'arrangiate.com) può venire in vostro ausilio a questo punto. Alcuni esempi di seguito:


: Vorrei chiamarti nel cuore della notte ansimando il nome di qualche conduttore televisivo.




: Vorrei chiamarti ma la cornetta del mio telefono è rotta.





: Adoro Verlaine come autore, ma trovo che anche gli incidenti in galleria abbiano il loro fascino. E tu?





: Smetti di urlare e toglimi i vermi dal naso.





  • Rumori: Da sempre considerati una validissima alternativa alla comunicazione (ed in alcuni locali alla musica) i rumori potranno accompagnare le vostre gestualità o in alcuni casi sostituirvisi. Un rumore come "L'aeroplanino con la bocca"(fonet. "bbrrrrrrllllllllllllllllbrrr") le comunicherà il vostro amore per i viaggi, così come "La nave che parte" (fonet. "wooooOOOOO-twooooooOOOOO!"). Il "rumore stridente" (fonet. "wiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiihhh") sarà lì ad esprimerle ostinatamente il vostro fastidio nei confronti, magari, della sua invadente compagnia. Chicche come "L'autistico ripetitivo" (fonet. "eh! eh! eh! eh! eh! eh! eh!") vi accattiveranno infine la sua simpatia.
  • Stereotipi: Uno dei più grandi regali che la conoscenza approssimativa delle culture straniere ci ha fatto sono, per l'appunto, gli stereotipi. Qui vengono visti come un mezzo per arrivare al cuore della persona, stuzzicando in lei l'affetto verso la sua patria, che verrà da voi rievocata di volta in volta con azioni colme di rispettosa umiliazione. Se parlate con una ragazza tedesca fingetevi ubriachi e urlate parole senza senso ma con molte consonanti, con piglio militare e un braccio teso. Se parlate con una ragazza asiatica durante tutta l'interazione tendete con le mani i vostri zigomi emulando la forma dei loro occhi e sporgete i denti verso l'esterno (se questo impiego delle vostre mani rende difficoltosa la gestualità, piangete). Con una spagnola, mimate un ballo latino con una mano in aria e una sulla vita e scandite durante la conversazione numerosi "rrrrrrrrrrrrrrr!!arriba arribaaah!". E così via, spingete la vostra immaginazione fino ad arrivare a mimare burka con un tovagliolo o a colorare il vostro volto di nero indossando un gonnellino di banane.
  • A questo punto la ragazza è stata ipnotizzata dal vostro charme e colpita dal vostro carisma, sebbene voi non abbiate proferito una sola parola degna di questo nome in sua presenza. Di qui in seguito lasciamo a voi passerotti e al vostro savoir faire acquisito nel tempo la scelta sul da farsi. Vi ricordiamo solo che non importa la nazionalità del vostro obiettivo, perchè in fondo, nel mondo, c'è una lingua che tutti dovrebbero conoscere, sopra e sotto l'equatore, a qualsiasi latitudine o longitudine, con qualsiasi fuso orario: la lingua chiamata Bistaglio. Purtroppo però in effetti la parliamo solo io e mio cugino, che l'abbiamo inventata da piccoli.
In appendice alleghiamo la toccante lettera di un passerotto che ci ha scritto spesso in questo ultimo mese e che noi abbiamo aiutato.

"Salve, specialisti del Manuale.
Questa che vi scrivo è, probabilmente, l'ultima missiva che riceverete da me e da mio fratello. Entrambi vi vorremmo esprimere i nostri più sentiti ringraziamenti. Ci avete tolto da un binario che certamente ci avrebbe condotti all'autodistruzione. Per chi non conoscesse la nostra situazione, siamo due fratelli gemelli che vivono in due case esattamente simmetriche divise
soltanto da un sottile vetro. Abitiamo in questa casa dalla nascita, abbiamo provato a traslocare ma non ci siamo mai ritrovati in nessun altro posto. Da sempre abbiamo vissuto una forsennata rivalità in qualsiasi cosa, ma soprattutto in amore. Appena uno di noi portava a casa una conquista, l'altro si sbrigava ad imitarlo portando a casa una ragazza tra l'altro del tutto somigliante alla prima. Col risultato che ogni volta durante i nostri furiosi litigi al riguardo entrambe le ragazze contemporaneamente si precipitavano sconvolte fuori dall'uscio. Ah! Sapeste le volte che ci siamo maledetti a vicenda, e tolti la parola e lo sguardo per mesi interi. Salvo poi decidersi a fare le scuse all'altro.. e sempre nello stesso istante! Così che ogni volta, senza bisogno di molte parole, finiva tutto in una risata. Ma quanto penare, nel frattempo! Così tempo fa ci trovammo entrambi con una copia del Manuale Del Rimorchio in mano, e dopo averlo letto decidemmo di appellarci a voi ed alla vostra infinita mole di conoscenze per risolvere i nostri problemi. Lunghe sessioni individuali con i vostri psicologi hanno alfine portato a galla la verità che da sempre cercavamo di affogare in gelosia e rivalità. Cari amici del Manuale, io e mio fratello in Aprile ci uniremo nel sacro vincolo del matrimonio, ci trasferiremo in due case più spaziose e con più finestre, e vivremo finalmente l'amore che ci ha da sempre unito e che noi tenevamo nascosto a noi stessi. Siete tutti invitati alla celebrazione!
Ancora grazie per averci donato la felicità,
John Ford
John Ford II"








I due fratelli in una foto recente.