mercoledì, marzo 14, 2007

Salve passerotti, cominciamo subito dedicando qui di seguito un po' di spazio alla posta.
Anonimo si è fermato nel bel mezzo di un rito voodoo per scrivere...
Messaggio di massima riservatezza, alla cortese attenzione del dott. Zumbi.
Protocollo 2567389/xyz/u986

- I dati contenuti in questa comunicazione non devono essere trasmessi all'esterno, pericolo per la sopravvivenza di Raffaella Carrà -

Gentile dottore ed illustri colleghi,
ho avuto il suo indirizzo dall'ente spaziale di ricerca M.O.T.E.S.C.O.P.R.O.L.U.N.I.V.E.R.S.O, le sue referenze mondialmente riconosciute, mi offrono certezza che lei potrà risolvere i miei problemi. Mi chiamo %%$"|!% (che per il vostro linguaggio terrestre suona tipo "Armando") e vengo dal pianeta Sirio. La mia missione è creare un ibrido tra la mia specie evolutissima e la vostra razza becera, per scopi protetti dal segreto militare. Ora, normalmente sul mio pianeta la riproduzione avviene così:

ci si alza alla prima luna di giove, si posa l'appendice iknea (che per voi corrisponde circa all'ugola) su un recettore di ormoni e dna, e il database collega ciascun individuo con il partner geneticamente ideale. Viene automaticamente prelevato il jukn (unico pelo posseduto situato sul naso, che ricresce all'istante dopo essere stato estirpato) e viene spedito in laboratorio dove, unito con quello del partner ideale, creerà il nuovo stupefacente individuo. Questa pratica consolidata da ere ed ere geologiche, capirà dottore, mi rende impreparato rispetto alle vostre arcaiche pratiche di corteggiamento terrestre, soprattutto tutte le donne a cui ho chiesto "hai uno jukn disponibile da congiungere con il mio", sono scappate via urlando per km e km.

In ultimo, vorrei un consiglio sull'abito terrestre che indosso ( capisce mi servo di un corpo umano per presentarmi, la vostra società ortodossa non concepisce la vista di tentacoli a pois senza rabbrividire). Ultimamente mi sono impossessato del corpo di Gigi Sabani, secondo lei è adatto?

Attendo vivamente una sua risposta, saluti da Sirio /"!$%% e come dite voi "il bagno è infondo a destra".

- messaggio tradotto da Reeny Biuster, codice jkl8945789/d
Caro anonimo, (o %%$"|!%, o Armando), la questione che tu poni è di un interesse estremo. Ti stupiresti se ti dimostrassi quanto è simile il vostro rituale di approccio e conseguente unione a scopo riproduttivo a quello che è stato il primo abbozzo del mio stesso metodo di rimorchio. Mi rendo conto che la mia professionalità non mi dovrebbe consentire digressioni di tipo personale, ma di seguito mi sento di riportarti un piccolo aneddoto che mi riguarda.

Mi trovavo nel centro di una grande città, non importa il nome, a metà degli anni '80. All'epoca ero un giovane scapestrato, disperato proprio come lo siete voi adesso, ma con una mente molto più programmatica e degli occhiali finti giganteschi a montatura gialla che sono riuscito a tenere su solo dopo essermi rotto il naso 3 volte. Tramite una rudimentale osservazione delle abitudini femminili (pensa, non possedevo nemmeno un microscopio al'epoca! Mi arrangiavo avvicinandomi lentamente alle ragazze con una lente d'ingrandimento camuffata da fucile di precisione, urlando poesie per confonderle) avevo capito immediatamente che nel rimorchio, come in alcune arti marziali, possono esistere vari "stili", ispirati magari al regno animale. Qui di seguito, non senza una certa emozione, riporto parte degli appunti di questa rudimentale seppur efficace teoria.

  1. La tartaruga: Se una persona che vi vede utilizzare questo stile vi dovesse descrivere, non userebbe il termine lento, ma estenuante. Sostenete con certezza disinvolta e perchè no, un pò di quella sana e pesante ambiguità, di possedere un valido rifugio sul retro della vostra persona, e agite di conseguenza. Ogni volta che lei vi rivolge la parola, alzate la maglietta sopra la vostra testa e rimanete così per qualche minuto, per riemergere poi lentamente e con grande circospezione. Se la invitate a prendere un caffè, ovunque siate, ditele "Accomodati!" semplicemente dandole le spalle e indicando con una certa insistenza la vostra schiena. Mentre lei, incantata dalla sicureza che le offrite, esiterà, urlate all'improvviso "CAZZO attenta al terzo gradino!" e poi imitate una persona che cade dalle scale, in una rocambolesca doppia interpretazione mimico-fonetica di lei che ruzzola e contemporaneamente di voi che le urlate NOOOO!.
  2. Il piccione: Fate scattare la testa avanti e indietro ad ogni passo, con veemenza inaudita tanto da rendere simile a un singulto ogni vostra parola. Mentre camminate fermatevi di tanto in tanto, e raccogliete ogni cicca di sigaretta che potete trovare a terra. Masticatela e poi sputatela, mentre lei vi parla.
  3. Il geco: Trovate un muro fresco, e dimostratele che il silenzio e l'immobilità sono imbarazzanti solo se si vuole che lo siano.
  4. Il Piloro: Dato che non siete sicuri se il piloro sia una valvola dello stomaco o un animale esotico dimostratevi pesantemente dubbiosi e assorti nei pensieri.
  5. Il Liocorno: Non presentatevi all'appuntamento.
Tornando al racconto, insomma, mi trovavo a vagare per questa città, colmo di belle speranze e bustine per il thè (un'altra mia vecchia tecnica, detta "Per fare il thè mi basta tanta saliva, se mi dai dieci minuti te lo dimostro", di cui vi parlerò forse, prima o poi), alla ricerca di qualche preda. Ero reduce fresco da un intervento di trapianto di capelli. Avevo trasferito gran parte della mia folta e lunga capigliatura all'interno del mio naso, il risultato erano due voluttuose trecce che mi sbattevano sul petto ad ogni passo. Al di là delle crisi respiratorie continue e delle epistassi incontrollabili la cosa faceva squagliare ogni passerotta incontrassi. Stava diventando quasi troppo facile approcciarle, e quel giorno avevo deciso di mettere fine a questa cosa tagliandomi le rinochiome. Ma come ogni cosa, andava fatto in grande stile. All'angolo di una strada vidi questa ragazza stupenda, aveva seni grandi e appuntiti come pannocchie ipertrofiche e un sorriso che a ben pensarci aveva anch'esso molto in comune con una pannocchia ipertrofica. Mi avvicinai e, saltellando come se stessi facendo jogging sul posto, le chiesi se volesse unire le sue trecce alle mie, come facevo sempre. Ridacchiando e chiedendo disperatamente aiuto ai passanti acconsentì, e non appena le nostre capigliature furono legate tirai fuori un paio di grandi forbici dalla tasca e fissandola con occhi sgranati e con la bocca spalancata nella vecchia tecnica dell' "urlo muto" tagliai il romantico cordone a partire dal mio naso. Vi lascio immaginare l'efficacia del tutto, dicendovi solo che spesso ancora oggi, più per nostalgia che altro, ricorro a questa tecnica con l'aiuto di speciali extensions.

Caro anonimo, (o %%$"|!%, o Armando), capirai dunque che non ha senso modificare la sovrastruttura rituale del tuo pianeta natale, quanto modificarla. Il segreto, come in ogni cosa nella vita, sta nell'adattamento, e nelle trecce del naso.

Anonimo tra un versetto satanico e l'altro ha detto...
Finocchi.
Grande anonimo! Hai risposto correttamente al'indovinello speciale che avevamo rivolto ai nostri lettori su carta sul numero di Dicembre, interamente dedicato ai parallelismi tra le scaglie di metallo arrugginito e quelle di tartufo, e come usare a vostro vantaggio tale somiglianza. Il quesito era "Una parola a caso, plurale possibilmante.". Il premio per aver risposto correttamente è un abbonamento annuale alla suddetta rivista e un complotto atto ad incastrarti. La polizia è stata avvisata del fatto che tieni in ostaggio sei bimbi peruviani e che ne hai già uccisi due. Se guardi con attenzione nel tuo frigorifero troverai un paio di teste con cappelli coloratissimi. Quindi, attento quando passi vicino alle finestre, poichè secondo loro possiedi un'arma nucleare e hanno ordine di far fuoco a vista. A presto!
Kabrakarta avvolto in una bandiera di sua invenzione ha detto...
Sono follemente innamorato della mia insegnante di Spinning Subacqueo ma non so come fare colpo su di lei.. Ho provato a farmi notare prima utilizzando un Supermotard invece della classica ciclette ma nulla..poi mi sono presentato vestito da ciclista con la maschera di Pantani ed una t-shirt con scritto "Dead" ma ancora niente..sembra che non mi voglia prendere in considerazione..

Aiutatemi vi prego perchè sono disperato e non so che brutti gesti potrei fare, tipo incendiarmi i nei o unendoli come fossero dei puntini numerati..

Un disperato Kabrakarta
Caro Kabrakarta, hai provato ad unire le cose? Forse i tuoi tentativi singolarmente non sono riusciti nell'intento, ma praticati contemporaneamente, sono quasi sicuro possano sortire l'effetto desiderato. E poi, come dico sempre a chi mi chiede consigli in questo senso, non sai quanto il trucco da zombie e un pò di automutilazione possa fare in certe occasioni!

Vi saluto caldamente, ricordandovi che in edicola da questo mese, dopo il grande successo degli allegati di approfondimento "Distinguere raccapriccio, suppliche e conati disperati in una normale conversazione. E' poi così necessario?" e "Scindere corpo e mente. Quando consiste reato?" comincia ad uscire con la nostra rivista la serie di allegati ispirati al mago di Oz e organizzata con la collaborazione incrociata di due associazioni che vantano una lunga storia di stretti rapporti: la A.M.C.R. (Associazione Macellai Che Risparmiano) e la C.C.S.S. (Custodi Cimitero Senza Scrupoli).

Nella prima uscita un cuore, nella seconda un cervello, e nella terza due testicoli.

A presto, passerotti!

domenica, marzo 04, 2007

Negli ultimi mesi è sorta nella nostra redazione una sorta di emergenza. Alla nostra casella postale sono arrivate richieste sempre più pressanti di aiuto da parte di una generazione dalla quale francamente non ci aspettavamo un'attenzione così viva. Un'età caratterizzata dalla nullafacenza, dal riposo e dalla dipendenza da pillole di vario genere, spesa quasi interamenente su una poltrona, fissi di fronte ad uno schermo sintonizzato su competizioni sportive: l'adolescenza.

Certo, il tempo passa, e il mondo cambia, e se le persone della mia generazione hanno usato il vasino fino ai 34 anni e hanno ingaggiato il mago coi palloncini al proprio matrimonio, al giorno d'oggi tutto sembra essere cambiato. Il mondo gira così veloce che non ha fatto poi tanto scandalo in Russia il cosiddetto "caso Matrioska", lì dove in un parto plurigemellare la sorellina è venuta alla luce in stato interessante. Si dice che il precoce fratellino, fuggito di soppiatto qualche giorno prima della sua nascita con la scusa di un aborto spontaneo, abbia trovato asilo politico e riparo dalle intemperie sotto lo zigomo destro di Mick Jagger.

Dedichiamo quindi il resto di questo intervento ad alcune tattiche da utilizzare nell'habitat naturale di questa generazione: la scuola.

Premessa n.1: Il vostro obiettivo si trova nella vostra stessa classe.
Voi non vi siete mai sentiti alla sua altezza, non potete competere con gli altri vostri compagni, loro sì, dei ragazzi con savoir faire. Sempre seduti al primo banco, prendono i voti migliori, non escono a ricreazione e i loro fisici sottili e il colorito candido e puntinato quasi smuovono anche il vostro interesse. Lei ama specchiarsi nei loro occhiali, e notate con una punta di invidia come li indica ridendo ogni volta che un rivolo di saliva abbandona le loro labbra socchiuse di fronte ad una spiegazione alla lavagna. Niente a che fare con l'idiota rossore che le invade le guance quando vede voi, o con i sorrisi ebeti che vi regala osservandovi con la testa reclinata in avanti. Il vostro sentimento vi strugge, e tutta questo disprezzo nei vostri confronti vi avvilisce. Non temete passerottini, perchè ci siamo noi.

Soluzione 1.1:
Presentatevi a scuola con un animale morto nello zaino, possibilmente di dimensioni considerevoli, meglio se trapassato da qualche giorno, e conseguentemente gonfio di gas. Attendete la ricreazione, cercando nelle prime ore di sviare l'attenzione dei vostri compagni dal contenuto della vostra borsa, il cui odore non mancherà di provocare qualche conato nei più sensibili. Durante le ricerche della causa di tale malodore, fate finta di nulla e picchiate sulla testa chiunque si avvicini. Qualora ciò dia vita ad una rissa, rimandate pazientemente tutto al giorno seguente. Appena suona la campanella, quando lei ancora non si è alzata dal banco, svuotateci sopra il contenuto dello zaino e repentinamente forategli il ventre con una matita proponendo alla ragazza con irrefrenabile euforia una divertente sfida: "Quanto ci butti che i vermi non hanno ancora invaso i polmoni?" (è una domanda a trabocchetto, è ovvio che i vermi gli hanno già invaso i polmoni, ma dimostrarsi fallibili le dimostrerà la vostra umanità). Fate sì che prima di perdere del tutto i sensi a causa del getto di gas che le ha investito il volto la ragazza vi dica a che ora potete passare a prenderla.

Soluzione 1.2:
Appena entrati in classe prendete il vostro banco e giratelo verso la parete di fondo, attaccandolo appena di fronte al suo. Ignorando i richiami dell'insegnante prima, dei bidelli poi, del preside dopo, della vigilanza in seguito e dei pompieri infine, fate in modo di non staccare mai i vostri occhi sbarrati dai suoi, nemmeno quando la cosa comincia ad impaurirla seriamente.


Premessa n.2: Il vostro obiettivo è l'insegnante.
La ragnatela di rughe sotto il suo collo, i suoi capelli corti radi e tendenti al violaceo, le vene vaircose che disegnano bassorilievi d'amore sui suoi polpacci che si interrompono bruscamente appena sopra due scarpine incredibilmente piccole e finemente ricamate d'oro, la sua abitudine a mangiare tramezzini uovo e salamella durante le interrogazioni, quelle volte che si interrompe improvvisamente per qualche secondo nel mezzo di una spiegazione e con espressione corrucciata getta lo sguardo nel vuoto, e in classe poco dopo si spande un odore simile a quello che otterreste nel caso seguiste la Soluzione 1.1. Sono queste le cose che vi fanno impazzire, che smuovono il vostro stomaco e lo sollevano fino alle nuvole. Ma la maturità, la differenza d'età, il fatto che siete troppo, troppo uguali, perchè anche a voi piacciono tanto i tramezzini con uovo e salamella, vi bloccano totalmente. Come fare?

Soluzione 2.1:
Scrivete "TI" sulla vostra palpebra destra, e "AMO" su quella sinistra, e poi sbattete le palpebre in continuazione. Una volta catturata la sua attenzione in questo modo, procedete mostrandole le vostre braccia spalancate, dove avete scritto, a partire dalla punta del medio della destra fino alla punta del medio della sinistra, "MAESTRA ALLATTAMI MA NON FARLO SENZA CHE GLI ALTRI CI GUARDANO STAVOLTA". Una volta che ormai le occhiate che vi lancia si sono intensificate, in termini di quantità e preoccupazione, alzatevi la maglietta e mostratele il vostro torso che avete interamente colorato con un pennarello nero lasciando solo la scritta "NON HO VERGOGNA DI NOI". A quel punto, passerottini, mentre vi appresterete a calare i vostri pantaloni nell'eccitazione generale, dovreste cadere a terra vittime di un avvelenamento da sostanze chimiche a causa dello spirito che avete sul corpo. Indovinate chi non abbandonerà mai il vostro capezzale?

Soluzione 2.2:
Proverbiale è la predilezione delle insegnanti per i felini. Comprate un costume da gatto, il più sexy che vi potete permettere, e durante tutta la lezione strusciatevi sulle sue gambe e marcatela con dell'urina.

10 regole terribilmente chic.
  1. Dimenticarsi intenzionalmente di indossare alcunchè, tranne un marsupio di garfield, e fingere stupore (ma non imbarazzo) quando si è posti di fronte all'evidenza.
  2. Scandire ogni parola con un calcio all'inguine assestato ad un passante. Non procedere nel discorso finchè non si trova qualcuno da calciare.
  3. Alzare la mano per prendere parola anche quando siete solo in due a parlare, e poi non dire niente quando vi viene concessa.
  4. A tavola ogni cosa che può passare per il naso, deve farlo.
  5. Azzardare paragoni tra lutti recenti e dolci da pasticceria.
  6. Se si è calvi, sostenere con convinzione di avere capelli folti, ma trasparenti.
  7. Parlare sempre e solo dei Flintstones.
  8. Costruire una macchina volante a pedali, invitare la ragazza a fare un giro e schiantarsi su una scolaresca.
  9. Fingere di essere sull'orlo di uno sternuto per giorni e giorni.
  10. Cominciare ogni frase con "Se hai finito di dire cazzate, fammi dire che-"
A presto, passerotti!