lunedì, giugno 19, 2006
lunedì, giugno 12, 2006
Benvenuti nell'angolo della posta!
In queste ultime settimane sono stato sommerso da valanghe di lettere, telegrammi, e-mail, raccomandate e qualche biglietto pieno di polvere bianca che mi ha costretto a licenziare 5 segretarie per decesso. Grazie, grazie, amici, per aver reso questa avventura così emozionante, grazie per il sostegno che ci date, senza di voi davvero non ci sarebbe niente di tutto questo. Un ringraziamento particolare a Lucola di Teramo, che ci scrive che si sente solo da quando il suo gattino Pepè è finito sotto una macchina l'anno scorso. L'auto ha cercato di avvisarlo con due colpi di clacson, ma il povero animaletto si è voltato verso di lei, sentendosi chiamato per nome. E come non dare un grosso abbraccio anche a quei simpaticissimi bricconcelli dei fratelli Voltigiani, di Roma in Canada, che ci pregano di pubblicare questa bellissima poesia d'amore inventata (pensate un pò!) con l'aiuto del loro psicologo :
Quante dita
nella mano ,
quanti peli
il deretano,
io li stacco, meraviglia,
e li scambio con le ciglia
poi ti faccio uno,,, scherzetto
e la faccio dentro al letto
dentro il letto il clima è mite
e comunque ho l'epatite.
E' impressionante perchè proprio in questi mesi i nostri esperti erano al lavoro sullo studio della metrica, ed erano vicini all'invenzione di qualcosa di molto simile alla tripla virgola! Prodigi dell'ispirazione.
Ma passiamo con disinvoltura ed un pizzico di emozione alla missiva che è arrivata in redazione qualche tempo fa, inviata da Antolla, uno dei nostri passerotti più affezionati:
"Ho provato ad attuare una tattica simile a quella, da te descritta, di nascondersi sotto la sabbia e poi spuntar fuori sul più bello. Ve la racconto, a dimostrazione che è attuabile ma non tanto redditizia.
Location: Roma, circa 7 anni fa, a casa di inseparabili amici/colleghi dell'università.
Problema: Arrivano di soppiatto tre conoscenti (due ragazze ed un ragazzo) dell'amico-padrone di casa. Come stupirli?
Soluzione: Antolla si nasconde nell'armadio e al segnale concordato esce fuori e si inventa qualcosa (tipo la parodia di Rambo o un orgasmo di pecore).
Aggiudicato.
Mi nascondo nell'armadio, portando con me una bottiglia di vino rosso quale fonte di ispirazione.
Passano i minuti, i tipi si presentano, parlano di tutto un pò e i miei amici/colleghi, in preda ai fumi del fumo, nonchè visibilmente scossi dalla bellezza delle ospiti, si dimenticano del tutto di me e del segnale concordato.
Io inizio a sudare e divento un pò rosso in the face, per una strana forma esotica di claustrofobia.
Dopo 20 minuti di clausura, decido che è arrivato il momento. Apro l'anta ed entro in stanza. Ovviamente attiro subito l'attenzione: una di loro gridacchia, pure.
Poi, qualche secondo di silenzio, tutti (me compreso) sbigottiti per la sorpresa e/o il ricordo dell' "ecco dove cazzo era finito", ed io esclamo: "Ragazzi, in cantina c'è un casino infernale, ho trovato solo questa bottiglia che non è un granchè... Piacere, sono il sommelier di casa..." (Lo so, avrei potuto fare finta di essere l'uomo nero e massacrarli tutti. Ma sono buono e, poi, l'ergastolo non mi andava).
Finale: Le tipe non hanno fatto altro che concentrare la loro attenzione su questo strano sommelier dal viso paonazzo, fino a che non se ne sono andate.
Ottimo direte voi. Però...
Però erano anche convinte che, nell'armadio, ci fosse davvero la cantina. Certo, una cantina in stile Luigi XIV, ma sempre una cantina.
Alchè, abbassandomi i pantaloni, ho proposto un'orgia, che ci stava tutta.
Hanno rifiutato, e l'odore non era dei migliori.
Se ne sono andate dopo pochi minuti.
Dopo, non le ho mai più viste.
Zumbi, dove ho sbagliato? Ho detto che il vino non era un granchè?
Antolla."
Caro Antolla, beh che dire? Sei un nostro antesignano, qualsiasi cosa significhi. E' difficile in tutto questo individuare con precisione il tuo errore. Additare l'assenza di costumi da drago e stendini in fiamme all'interno della vicenda sarebbe troppo, troppo facile, quindi siamo spronati a ricercare la falla altrove. Probabilmente pronunciare malissimo la parola "sommelier" e parlare alternando grida a sussurri ti avrebbe fatto guadagnare punti con le ragazze.. vero è, però, che la mossa finale dei calzoni calati avrebbe dovuto riparare a qualsiasi negligenza compiuta. Insomma, è evidente che la colpa non è tanto tua, o nella tecnica, quanto nell'inettitudine delle ragazze in questione. Tuttavia, la prossima volta che ti troverai in una situazione del genere e fallirai, pensaci due volte prima di incolparci. Per questa volta passi, ma sappi che le scimmie alate sono qui, pronte ed affamate.
Di seguito, a questo proposito,
5 regole da adottare quando ci viene presentata una ragazza carina da un amico.
In queste ultime settimane sono stato sommerso da valanghe di lettere, telegrammi, e-mail, raccomandate e qualche biglietto pieno di polvere bianca che mi ha costretto a licenziare 5 segretarie per decesso. Grazie, grazie, amici, per aver reso questa avventura così emozionante, grazie per il sostegno che ci date, senza di voi davvero non ci sarebbe niente di tutto questo. Un ringraziamento particolare a Lucola di Teramo, che ci scrive che si sente solo da quando il suo gattino Pepè è finito sotto una macchina l'anno scorso. L'auto ha cercato di avvisarlo con due colpi di clacson, ma il povero animaletto si è voltato verso di lei, sentendosi chiamato per nome. E come non dare un grosso abbraccio anche a quei simpaticissimi bricconcelli dei fratelli Voltigiani, di Roma in Canada, che ci pregano di pubblicare questa bellissima poesia d'amore inventata (pensate un pò!) con l'aiuto del loro psicologo :
Quante dita
nella mano ,
quanti peli
il deretano,
io li stacco, meraviglia,
e li scambio con le ciglia
poi ti faccio uno,,, scherzetto
e la faccio dentro al letto
dentro il letto il clima è mite
e comunque ho l'epatite.
E' impressionante perchè proprio in questi mesi i nostri esperti erano al lavoro sullo studio della metrica, ed erano vicini all'invenzione di qualcosa di molto simile alla tripla virgola! Prodigi dell'ispirazione.
Ma passiamo con disinvoltura ed un pizzico di emozione alla missiva che è arrivata in redazione qualche tempo fa, inviata da Antolla, uno dei nostri passerotti più affezionati:
"Ho provato ad attuare una tattica simile a quella, da te descritta, di nascondersi sotto la sabbia e poi spuntar fuori sul più bello. Ve la racconto, a dimostrazione che è attuabile ma non tanto redditizia.
Location: Roma, circa 7 anni fa, a casa di inseparabili amici/colleghi dell'università.
Problema: Arrivano di soppiatto tre conoscenti (due ragazze ed un ragazzo) dell'amico-padrone di casa. Come stupirli?
Soluzione: Antolla si nasconde nell'armadio e al segnale concordato esce fuori e si inventa qualcosa (tipo la parodia di Rambo o un orgasmo di pecore).
Aggiudicato.
Mi nascondo nell'armadio, portando con me una bottiglia di vino rosso quale fonte di ispirazione.
Passano i minuti, i tipi si presentano, parlano di tutto un pò e i miei amici/colleghi, in preda ai fumi del fumo, nonchè visibilmente scossi dalla bellezza delle ospiti, si dimenticano del tutto di me e del segnale concordato.
Io inizio a sudare e divento un pò rosso in the face, per una strana forma esotica di claustrofobia.
Dopo 20 minuti di clausura, decido che è arrivato il momento. Apro l'anta ed entro in stanza. Ovviamente attiro subito l'attenzione: una di loro gridacchia, pure.
Poi, qualche secondo di silenzio, tutti (me compreso) sbigottiti per la sorpresa e/o il ricordo dell' "ecco dove cazzo era finito", ed io esclamo: "Ragazzi, in cantina c'è un casino infernale, ho trovato solo questa bottiglia che non è un granchè... Piacere, sono il sommelier di casa..." (Lo so, avrei potuto fare finta di essere l'uomo nero e massacrarli tutti. Ma sono buono e, poi, l'ergastolo non mi andava).
Finale: Le tipe non hanno fatto altro che concentrare la loro attenzione su questo strano sommelier dal viso paonazzo, fino a che non se ne sono andate.
Ottimo direte voi. Però...
Però erano anche convinte che, nell'armadio, ci fosse davvero la cantina. Certo, una cantina in stile Luigi XIV, ma sempre una cantina.
Alchè, abbassandomi i pantaloni, ho proposto un'orgia, che ci stava tutta.
Hanno rifiutato, e l'odore non era dei migliori.
Se ne sono andate dopo pochi minuti.
Dopo, non le ho mai più viste.
Zumbi, dove ho sbagliato? Ho detto che il vino non era un granchè?
Antolla."
Caro Antolla, beh che dire? Sei un nostro antesignano, qualsiasi cosa significhi. E' difficile in tutto questo individuare con precisione il tuo errore. Additare l'assenza di costumi da drago e stendini in fiamme all'interno della vicenda sarebbe troppo, troppo facile, quindi siamo spronati a ricercare la falla altrove. Probabilmente pronunciare malissimo la parola "sommelier" e parlare alternando grida a sussurri ti avrebbe fatto guadagnare punti con le ragazze.. vero è, però, che la mossa finale dei calzoni calati avrebbe dovuto riparare a qualsiasi negligenza compiuta. Insomma, è evidente che la colpa non è tanto tua, o nella tecnica, quanto nell'inettitudine delle ragazze in questione. Tuttavia, la prossima volta che ti troverai in una situazione del genere e fallirai, pensaci due volte prima di incolparci. Per questa volta passi, ma sappi che le scimmie alate sono qui, pronte ed affamate.
Di seguito, a questo proposito,
5 regole da adottare quando ci viene presentata una ragazza carina da un amico.
- Pronunciare il proprio nome associandolo ad epiteti scandalosi, e fare la stessa cosa non appena giunti a conoscenza del suo. Una frase tipo potrebbe essere "Piacere, Enrico lo strizzatette" "Piacere, Giulia" "Ah, Giulia la sbrodolona?"
- Mentre vi presentate tenete un dito in febbrile ricerca nel vostro naso, fino a procurarvi una copiosa epistassi.
- Tenete gli occhi sbarrati e lo sguardo fisso sul suo seno durante tutta la presentazione. Fate sì che pian piano la vostra espressione passi da stupore a raccapriccio. Mormorate a quel punto una serie di malattie.
- Fate il solito gioco di ritirare la mano e passarvela tra i capelli esclamando "paassa in uffiiicio!". Poi sentitevi in colpa e scusatevi ininterrottamente fino alla fine della giornata.
- Non appena lei vi ha porto la sua mano, stringetela e, a costo di cominciare una colluttazione, cercate di infilarla tutta in bocca e spingerla giù fino a provocarvi il rigetto.
sabato, giugno 03, 2006
L'estate si avvicina, e con essa si fanno attuali i soliti problemi di tutti voi passerotti. Chi ha quei fastidiosi chili in più e teme la cosiddetta prova costume, chi non ha un filo di torace, chi ha paura della sabbia, chi quelle fastidiose escrescenze sulla schiena che secernono appiccicume sull'asciugamano. Come fare per aggirare tutti questi ostacoli in così poco tempo? Molti diranno che non si può, e in realtà sono abbastanza vicini alla ragione.
Ma loro non fanno parte del team del Manuale del Ri

Una equipe di nostri esperti (nella foto, da sinistra a destra: Roberco, Federinzio e Buglio. Buglio subito dopo lo scatto si è reso improvvisamente conto di non avere più alcuna stima di sè) ha esaminato la problematica sotto ogni angolazione, ed hanno redatto una piccola ma utilissima guida per la spiaggia.
Prima di tutto, l'abbigliamento. Il costume può dimostrarsi sin dall'inizio la carta vincente in alcune situazioni. Le tipologie consigliate sono fondamentalmente tre:
- A due pezzi: Acquista fascino allorchè i due pezzi vengano indossati al contrario, qualsiasi accezione si voglia dare alla parola "contrario". Attenzione però ai tanga, che potrebbero irritare il vostro zizì o peggio soffocarlo con il cosiddetto "effetto impiccagione". Indossarlo vi farà sentire da subito più vicini alle problematiche femminili. Qualora vedeste delle persone che con aria affannata si dirigono verso di voi correndo taser alla mano è evidente che vogliono complimetarsi con voi. Lo potete desumere anche dal fatto che i loro vestiti recano la scritta "Buoncostume".
- Da bigfoot: in qualsiasi negozio di carnevale potrete trovare questo delizioso costume completo di pelliccia e grandi piedoni. Ha l'evidente scopo di mascherare con una certa classe alcuni dei difetti ai quali abbiamo accennato prima. Le temperature folli che si possono raggiungere all'interno del costuime inoltre possono avere un triplice effetto benefico: farvi sudare come un tricheco in una chiesa in fiamme e quindi perdere velocemente qualche chilogrammo; provocarvi allucinazioni con le quali sconfiggere il senso di solitudine che tale abbigliamento può arrecare; stordirvi quel tanto che basta per perdere ogni inibizione. Gridare aiuto implorando pietà vi verrà incredibilmente naturale.
- Trasparente: questo è sicuramente uno dei più consigliati, è difficile trovarlo sul mercato, ma basta una pellicola di cellophan e un pò di fantasia per fare la magia. Da indossare in colmpleta disinvoltura. Consiglio da espertone: una volta indossato, cercate di trovare ogni scusa per piegarvi allargando le gambe. In caso di persone che accorono verso di voi, vedete il caso del costume a due pezzi.
- Potete, una volta individuato l'appezzamento di spiaggia che di solito occupano, nascondervi completamente nella sabbia e attendere che si radunino intorno a voi. Portate con voi un barattolo vuoto. Dopo una mezz'oretta che tutti sono arrivati, nel bel mezzo di un loro discorso, alzatevi a sedere di scatto, e chiedete alla persona più vicina a voi se riesce ad aprire il vostro barattolo. Per giustificare un gesto così peculiare spiegate che nel barattolo tenete l'ultimo respiro di vostra madre.
- Un'altra modalità di approccio è quella della cosiddetta "simpatia contagiosa". Mentre loro stanno giocando che so, a frisbee nell'acqua, voi avvicinatevi e cominciate a bersagliare la testa di una delle ragazze con delle forti pallonate. Fatelo sorridendo, ma chiedete comunque scusa ogni volta.
- Mentre strimpellano Battisti avvicinatevi di soppiatto al loro fuocherello e spegnetelo orinandoci sopra, mormorando una cantilena che dice "questo lo faccio per gli alpini, abbiate rispetto, abbiate rispetto". Dopodiche sedetevi i mezzo a loro e, mano alla tempia, oscillate come solo voi sapete fare.
- Comperate un quarto di bue ed alcune frattaglie, e scagliatele improvvisamente in mezzo al loro circolo. Poi avvicinatevi e lemantatevi del fatto che si siano insabbiate tutte, accusandoli dell'accaduto.
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