sabato, giugno 03, 2006

Guida per la spiaggia

L'estate si avvicina, e con essa si fanno attuali i soliti problemi di tutti voi passerotti. Chi ha quei fastidiosi chili in più e teme la cosiddetta prova costume, chi non ha un filo di torace, chi ha paura della sabbia, chi quelle fastidiose escrescenze sulla schiena che secernono appiccicume sull'asciugamano. Come fare per aggirare tutti questi ostacoli in così poco tempo? Molti diranno che non si può, e in realtà sono abbastanza vicini alla ragione.

Ma loro non fanno parte del team del Manuale del Rimorchio.

Una equipe di nostri esperti (nella foto, da sinistra a destra: Roberco, Federinzio e Buglio. Buglio subito dopo lo scatto si è reso improvvisamente conto di non avere più alcuna stima di sè) ha esaminato la problematica sotto ogni angolazione, ed hanno redatto una piccola ma utilissima guida per la spiaggia.

Prima di tutto, l'abbigliamento. Il costume può dimostrarsi sin dall'inizio la carta vincente in alcune situazioni. Le tipologie consigliate sono fondamentalmente tre:
  1. A due pezzi: Acquista fascino allorchè i due pezzi vengano indossati al contrario, qualsiasi accezione si voglia dare alla parola "contrario". Attenzione però ai tanga, che potrebbero irritare il vostro zizì o peggio soffocarlo con il cosiddetto "effetto impiccagione". Indossarlo vi farà sentire da subito più vicini alle problematiche femminili. Qualora vedeste delle persone che con aria affannata si dirigono verso di voi correndo taser alla mano è evidente che vogliono complimetarsi con voi. Lo potete desumere anche dal fatto che i loro vestiti recano la scritta "Buoncostume".
  2. Da bigfoot: in qualsiasi negozio di carnevale potrete trovare questo delizioso costume completo di pelliccia e grandi piedoni. Ha l'evidente scopo di mascherare con una certa classe alcuni dei difetti ai quali abbiamo accennato prima. Le temperature folli che si possono raggiungere all'interno del costuime inoltre possono avere un triplice effetto benefico: farvi sudare come un tricheco in una chiesa in fiamme e quindi perdere velocemente qualche chilogrammo; provocarvi allucinazioni con le quali sconfiggere il senso di solitudine che tale abbigliamento può arrecare; stordirvi quel tanto che basta per perdere ogni inibizione. Gridare aiuto implorando pietà vi verrà incredibilmente naturale.
  3. Trasparente: questo è sicuramente uno dei più consigliati, è difficile trovarlo sul mercato, ma basta una pellicola di cellophan e un pò di fantasia per fare la magia. Da indossare in colmpleta disinvoltura. Consiglio da espertone: una volta indossato, cercate di trovare ogni scusa per piegarvi allargando le gambe. In caso di persone che accorono verso di voi, vedete il caso del costume a due pezzi.
Una volta che il problema costume è stato risolto, dovete scegliere per bene una modalità di comportamento adeguata. Mettiamo il caso che vi vogliate aggregare ad un gruppo di simpaticoni, frequentato magari da colei che vi fa battere il cuore, che fino a quel momento vi ha impietosamente scansato. Prima di tutto, osservateli a distanza, e studiate le loro abitudini: dove si radunano di solito, quali giochi fanno in acqua, dove vanno a fare i bisogni. Le modalità di approccio sono molteplici.
  1. Potete, una volta individuato l'appezzamento di spiaggia che di solito occupano, nascondervi completamente nella sabbia e attendere che si radunino intorno a voi. Portate con voi un barattolo vuoto. Dopo una mezz'oretta che tutti sono arrivati, nel bel mezzo di un loro discorso, alzatevi a sedere di scatto, e chiedete alla persona più vicina a voi se riesce ad aprire il vostro barattolo. Per giustificare un gesto così peculiare spiegate che nel barattolo tenete l'ultimo respiro di vostra madre.
  2. Un'altra modalità di approccio è quella della cosiddetta "simpatia contagiosa". Mentre loro stanno giocando che so, a frisbee nell'acqua, voi avvicinatevi e cominciate a bersagliare la testa di una delle ragazze con delle forti pallonate. Fatelo sorridendo, ma chiedete comunque scusa ogni volta.
  3. Mentre strimpellano Battisti avvicinatevi di soppiatto al loro fuocherello e spegnetelo orinandoci sopra, mormorando una cantilena che dice "questo lo faccio per gli alpini, abbiate rispetto, abbiate rispetto". Dopodiche sedetevi i mezzo a loro e, mano alla tempia, oscillate come solo voi sapete fare.
  4. Comperate un quarto di bue ed alcune frattaglie, e scagliatele improvvisamente in mezzo al loro circolo. Poi avvicinatevi e lemantatevi del fatto che si siano insabbiate tutte, accusandoli dell'accaduto.
Insomma ragazzi, una veloce infarinatura sulle modalità di comportamento da assumere ve l'abbiamo fornita, seguiranno approfondimenti su alcuni aspetti più particolari ed avanzati del problema "spiaggia", e risposte alle vostre domande più frequenti, come ad esempio quanti e quali granelli di sabbia ci sono di media in una spiaggetta carina, cosa bisogna fare nel caso in cui lei si dimostri interessata più alle cicche di sigarette spente nella sabbia che a voi, o se è giusto eticamente fingersi un calamaro gigante arenato.

4 commenti:

Zumbi ha detto...

troppo buoni, tutti quanti

grazie per i complimenti
:)

Per quanto riguarda la frequenza dei post, guarda, gli impedimenti purtroppo prescindono dalle mie potenzialità. Dovete sapere che abito in una di quelle stanze piene di palline colorate, che ogni settimana viene rimescolata. Appena riesco a raggiungere la testiera annaspando scrivo, ma mi ci vuole sempre un pò.

Hunt ha detto...

Caro Zumbi, una precisazione è d'obbligo, come la scuola fino alla terza media.
Hai dimenticato di rilevare che quelli della "Buoncostume", a differenza di noi poveri mortali, non hanno mai problemi di adeguatezza della "mise" da bagno.
Mi premeva comunicartelo. Ah, no, scusa. E' che mi sono seduto su una matita appena temperata.
Per il resto, non è che avresti 8 centesimi?

Hunt ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Hunt ha detto...

Dimenticavo.
Ho provato ad attuare una tattica simile a quella, da te descritta, di nascondersi sotto la sabbia e poi spuntar fuori sul più bello. Ve la racconto, a dimostrazione che è attuabile ma non tanto redditizia.

[b]Location:[/b] Roma, circa 7 anni fa, a casa di inseparabili amici/colleghi dell'università.

[b]Problema:[/b] Arrivano di soppiatto tre conoscenti (due ragazze ed un ragazzo) dell'amico-padrone di casa. Come stupirli?

[b]Soluzione:[/b] Antolla si nasconde nell'armadio e al segnale concordato esce fuori e si inventa qualcosa (tipo la parodia di Rambo o un orgasmo di pecore).

Aggiudicato.
Mi nascondo nell'armadio, portando con me una bottiglia di vino rosso quale fonte di ispirazione.
Passano i minuti, i tipi si presentano, parlano di tutto un pò e i miei amici/colleghi, in preda ai fumi del fumo, nonchè visibilmente scossi dalla bellezza delle ospiti, si dimenticano del tutto di me e del segnale concordato.
Io inizio a sudare e divento un pò rosso in the face, per una strana forma esotica di claustrofobia.
Dopo 20 minuti di clausura, decido che è arrivato il momento. Apro l'anta ed entro in stanza. Ovviamente attiro subito l'attenzione: una di loro gridacchia, pure.
Poi, qualche secondo di silenzio, tutti (me compreso) sbigottiti per la sorpresa e/o il ricordo dell' "ecco dove cazzo era finito", ed io esclamo: "Ragazzi, in cantina c'è un casino infernale, ho trovato solo questa bottiglia che non è un granchè... Piacere, sono il sommelier di casa..." (Lo so, avrei potuto fare finta di essere l'uomo nero e massacrarli tutti. Ma sono buono e, poi, l'ergastolo non mi andava).
[b]Finale:[/b] Le tipe non hanno fatto altro che concentrare la loro attenzione su questo strano sommelier dal viso paonazzo, fino a che non se ne sono andate.
Ottimo direte voi. Però...
Però erano anche convinte che, nell'armadio, ci fosse davvero la cantina. Certo, una cantina in stile Luigi XIV, ma sempre una cantina.
Alchè, abbassandomi i pantaloni, ho proposto un'orgia, che ci stava tutta.
Hanno rifiutato, e l'odore non era dei migliori.
Se ne sono andate dopo pochi minuti.
Dopo, non le ho mai più viste.

Zumbi, dove ho sbagliato? Ho detto che il vino non era un granchè?